Valentina Catarsi

Lo psicologo è laureato in psicologia (laurea quinquennale) e al termine di un tirocinio post-laurea si è iscritto all’albo degli psicologi superando un esame di abilitazione. Questa figura si occupa prevalentemente di: valutazioni e diagnosi, interventi di prevenzione e promozione del benessere, consulenze e supporto psicologico, ricerca ed infine formazione di altri professionisti.

Lo psichiatra è laureato in medicina con una specializzazione in psichiatria. È l’unica figura tra queste descritte che può prescrivere una terapia farmacologica.

Lo psicoterapeuta può essere uno psicologo o uno psichiatra che ha conseguito un’ulteriore specializzazione quadriennale in psicoterapia. Il professionista interviene nella cura e nel trattamento del disagio e sulla sintomatologia clinica, come ansia, depressione, disturbi del comportamento alimentare, ecc.

Capire questa distinzione è fondamentale ricordando che spesso queste figure collaborano per unire le proprie competenze a servizio del benessere delle persone.

Tieni presente che… Il mondo della psicoterapia è ricco di orientamenti teorici e spesso è difficile scegliere, ma l’esito della terapia non è determinato dalla tipologia di approccio, ma dalla qualità della relazione terapeutica e dalla trasparenza dei termini e degli obiettivi da raggiungere. Sarà compito del terapeuta valutare secondo le proprie competenze e conoscenze se intraprendere il percorso terapeutico insieme oppure suggerire delle alternative più funzionali e idonee alla richiesta del paziente. 

La psicoterapia cognitivo comportamentale è un approccio terapeutico caratterizzato da vari elementi:

• Natura pedagogica della terapia, ovvero c’è un ruolo attivo dello psicologo che talvolta spiega alcuni meccanismi perché la persona assuma maggiore consapevolezza di ciò che accade.
• Approccio cooperativo nel quale professionista e paziente sono considerati sullo stesso livello, cioè entrambi sono due persone l’uno a disposizione dell’altra che collaborano in direzione del benessere e della crescita personale.
• Attenzione focalizzata sul qui ed ora; diventa il focus più significativo per migliorare l’adattamento.
• Assegnazione di homework (o compiti a casa) di varia natura e con diversi obiettivi che danno continuità al percorso che non si conclude e non si limita all’incontro settimanale, ma prosegue durante la quotidianità del paziente per rendere possibile il cambiamento.
• Durata breve (didatticamente si tende ad indicare dagli 8 ai 12 mesi); solitamente si svolge con incontri settimanali, soprattutto nella fase iniziale, per poi dilatarsi nel tempo.
• Importanza dell’assessment e somministrazione di alcuni test standardizzati che ci aiutano a tracciare una linea di base da confrontare ed implementare con il colloquio clinico e con ulteriori somministrazioni nell’arco della terapia.

L’obiettivo ultimo della psicoterapia cognitivo comportamentale è rendere la persona quanto più possibile attiva ed indipendente dal proprio terapeuta e questo approccio vede la terapia come un percorso verso la libertà dalle proprie difficoltà, dai propri limiti o reazioni sproporzionate per durata ed intensità, attraverso l’impiego di strumenti e strategie con evidenze scientifiche insegnate e messe a disposizione del paziente.

Nel primo colloquio saranno compilati e firmati i moduli per il consenso informato al trattamento psicologico e la privacy. Le informazioni raccolte durante le sedute sono protette dal segreto professionale e dalla legge 675/96 sulla privacy.

Le sessioni hanno la durata di circa un’ora e nella fase iniziale i colloqui hanno l’obiettivo di raccogliere informazioni riguardo al problema o difficoltà vissute dalla persona per poi ampliare il quadro alla storia di vita, così da fotografare la situazione nel qui ed ora che ostacola il raggiungimento di una vita ricca e significativa. Questa fase è supportata dalla somministrazione di alcuni test che aiutano il professionista e il paziente ad inquadrare al meglio il funzionamento della persona e il problema attuale fungendo da linee guida per il percorso.

Durante la terapia, invece, terapeuta e paziente individuano gli obiettivi e le strategie più funzionali per comprendere ed accogliere le difficoltà presenti e fronteggiarle guidati dai valori e dalle risorse del paziente.